Adolf Hitler e Ernst Röhm sono senza dubbio i fondatori del Nazionalsocialismo in Germania. Hitler, ambizioso abile oratore, Röhm, omosessuale, fondatore e guida delle SA, le camicie brune. Amici e alleati hanno bisogno l'uno dell'altro.

Il giovane Hitler (con grandi baffi, a sinistra) con altri soldati tedeschi
1918 
La Prima Guerra Mondiale è appena conclusa con una disastrosa sconfitta per la Germania. Migliaia di reduci tornano a casa con i sogni di gloria infranti. Tra questi, per i servizi resi al Kaiser, il figlio di un doganiere austriaco, Adolf Hitler, ottiene la cittadinanza tedesca. Il capitano Ernst Röhm è stato ferito tre volte in battaglia: ostenterà sempre la cicatrice che gli ha sfregiato il volto con l'orgoglio di chi ha servito con onore il proprio paese. Molti giovani della loro generazione vivono come una grande umiliazione gli accordi di pace che mettono in ginocchio la Germania. Le clausole del Trattato di Versailles riducono l'esercito sconfitto ad un'entità simbolica. Migliaia di ex-combattenti che non vogliono o non riescono a tornare alla vita civile entrano nei corpi franchi, milizie volontarie che si battono per impedire la rivoluzione socialista sul suolo tedesco. Ernst Röhm è uno di questi: uomo impulsivo e tenace, forgiato nel cameratismo da trincea, il suo disprezzo per il mondo borghese gli impedisce di adattarsi ad un lavoro di ufficio al distretto militare di Monaco. Organizza spedizioni punitive contro i comunisti e aderisce ad una associazione bavarese di estrema destra, il Partito dei Lavoratori Tedeschi.

Gli iscritti sono pochi, uno di questi è Adolf Hitler, un uomo di 31 anni che odia la sinistra, gli ebrei e i grandi industriali che secondo lui hanno condotto la Germania alla rovina. In quel piccolo gruppo che si ritrova nelle birrerie di Monaco, Hitler trova altri con le sue stesse idee. Ha un'eloquenza straordinaria e a Röhm quel caporale austriaco piace. Tra i due giovani ex-combattenti si istaura un'intesa immediata. Sulla loro strana e profonda amicizia molto ancora si discute tra gli storici. Dalla loro alleanza è però Hitler a trarre il massimo beneficio. L'ex caporale austriaco ha per lungo tempo una grande riconoscenza verso Röhm perché è lui che lo fa entrare in quei circoli politici. Röhm intanto organizza un corpo paramilitare legato al Partito dei Lavoratori Tedeschi. La vita borghese appare a lui, come a molti altri soldati che hanno combattuto in trincea, come una condizione invivibile. È quello che in Italia D'Annunzio chiama il fetor di pace. Come sarebbe sopravvissuto? Occorre trovare qualcosa che rimandi la pace, che faccia continuare quel tempo sublime. Ecco allora la creazione di un corpo paramilitare. Nel 1921 questa milizia prende il nome di Sturm Abteilungen (Reparti d'Assalto) o semplicemente SA. All'interno di questo gruppo c'è un po' di tutto: una parte centrale composta da ex-militari, poi dei sottoproletari, sbandati, essendoci una grande disoccupazione, una parte di proletariato e molti omosessuali.

Röhm e Hitler con un soldato delle SA
Röhm e Hitler furono anche amanti?
L'intensa amicizia tra Röhm e Hitler fa ancora discutere gli storici. Sebbene Röhm abbia ammesso di aver scoperto di essere attratto dagli uomini solo nel 1924, di Hitler conosciamo almeno un rapporto omosessuale già nel 1914. A raccontarlo è un anziano e schivo signore che in quel periodo abitava a Tutzing, vicino a Monaco e ci tiene a precisare di non essere omosessuale. Ernst Waldbauer, questo il suo nome, aveva quasi 17 anni. Adolf ne aveva già 25 ed era amico di suo cugino con il quale si intratteneva volentieri a parlare appassionatamente di Marx..Una sera di ottobre del '14 il giovane Waldbauer viene avvertito dalla zia che quell'amico del cugino, quell'Adolf Hitler che abita a Monaco, sarebbe rimasto per la notte con loro e, non essendoci un posto libero, avrebbe dormito nella sua stanza. Adolf entra nella camera verso le 11, mentre Ernst è già a letto, al buio, con le candele spente per paura degli incendi. Protesta per l'odore sgradevole delle lenzuola e chiede al ragazzo di poter dormire con lui. Ernst, ingenuamente, non rifiuta. Appena entrato nel letto, Adolf comincia a chiedergli se ha la ragazza, a parlare della propria. Intanto Ernst, accortosi che l'altro si è eccitato, comincia a capire un «po' di piu'», anche se afferma che «tutto quel che Hitler mi ha fatto quella notte era nuovo per me». Tanto per cominciare gli carezza il ventre, il femore e poi prende il membro tra le mani, e sembra meravigliato che l'altro non si ecciti subito. Parla continuamente della sua ragazza, della quale ama particolarmente i capelli rossi, e intanto lo masturba, facendo lo stesso su di sé. Non si danno baci, né qualcuno dei due sembra desiderarli. Tutto si limita, sembra, ad una doppia  masturbazione. Alla fine Hitler torna nel suo letto (segno evidente che, dopotutto, non puzzava troppo) e gli chiede di svegliarlo il giorno dopo di buon'ora, poiché deve tornare a Monaco. L'unica volta che si rivedranno, Hitler gli farà l'occhiolino... Benché Röhm abbia preso coscienza della sua omosessualità solo nel 1924, questo non pregiudica la possibilità che Ernst e Adolf, come succede nei circoli di estrema destra anche oggi, non abbiano potuto praticare insieme una doppia masturbazione, magari parlando di donne, come Adolf aveva fatto con il giovane Waldbauer.

Il Putsch della birreria
Negli anni Venti il Partito Nazionalsocialista dei Lavoratori Tedeschi prende sempre più piede e Hitler ne assume il comando, credendo che i tempi siano maturi per rovesciare lo stato democratico. Nel novembre del 1923 il partito tenta il colpo di mano: condotto da Hitler, un gruppo di SA fa irruzione in una birreria di Monaco dove sono riunite le più alte autorità bavaresi proclamando l'inizio della rivoluzione nazionale. Röhm prende il controllo degli uffici del Ministero della Guerra. Partecipano al putsch anche lo studente di scienze politiche Rudolf Hess, l'asso dell'aviazione Hermann Göring e un giovane impiegato di un'azienda di concimi, Heinrich Himmler. Ma anziché appoggiare il golpe, l'esercito spara sull'adunata nazista e l'insurrezione fallisce. I capi sono tratti in arresto e accusati di alto tradimento. Nel processo Hitler viene condannato a 5 anni di reclusione ma rimane in carcere solo 9 mesi, Röhm viene immediatamente liberato. Intanto il partito nazista cambia faccia, la figura emergente è dell'ala sinistra del partito, il farmacista bavarese Gregor Strasser. Strasser è un interessante nazionalista antidemocratico, ostile alle destre antioperaie e filoclericali, antisemita e fiero oppositore del capitalismo bancario e industriale. Strasser propone audaci riforme sociali come la statalizzazione delle grandi industrie. È un programma lontano da quello di Hitler, legato ai poteri industriali forti, ma ha l'appoggio di un giovane destinato a una brillante carriera, il suo segretario Joseph Goebbels. La nuova linea ottiene i suoi frutti: alle elezioni federali del '24 l'estrema destra porta in parlamento ben 24 deputati (tra cui Strasser). Quando Hitler esce di prigione, nel dicembre del '24, ha un solo obbiettivo: riprendere in mano il partito e strapparlo dal controllo di Strasser. È l'inizio di un braccio di ferro che dura alcuni mesi: alla fine Hitler vince divenendo il Führer. Goebbels, che aveva chiesto l'espulsione del piccolo borghese Hitler dal partito, rientra nei ranghi.

Il coming-out di Röhm
Ernst Röhm ha rifondato le camicie brune col preciso obbiettivo di espugnare lo stato con la rivoluzione armata. Hitler ha un'altra idea: il colpo di stato militare sarebbe un vicolo cieco. Il contrasto fra i due è insanabile e si arriva alla rottura: nel 1925 Hitler costringe Röhm alle dimissioni da capo di Stato Maggiore delle SA e lo esclude dal vertice nazista. Röhm torna alla vita civile: per alcuni anni tira avanti facendo il piazzista di libri. Di questo periodo, senza potere e costretto a fare il borghese, lui stesso dice: Mi sentivo come una bestia malata.
Il vecchio combattente ora non fa più segreto della sua omosessualità. La dichiara pubblicamente e si iscrive a un'organizzazione per i diritti degli omosessuali: la Lega dei Diritti Umani. Röhm è senza dubbio un personaggio più complesso di quello che sembra: a vederlo potrebbe sembrare rozzo, ma non lo è realmente. Scrive poesie e rimane allo stesso tempo un ex-militare. Röhm è un combattente nato, nella vita civile si sente in gabbia. All'inizio del '28 gli arriva una proposta dal Sudamerica: l'esercito boliviano è impegnato in una guerriglia di frontiera con il Paraguay nella regione del Chaco e ha urgente bisogno di addestratori. Röhm non ci pensa due volte e parte subito per La Paz dove rimarrà due anni.
Intanto in quella che viene definita l'epoca d'oro della Repubblica di Weimar, Hitler delinea i suoi nemici mortali: gli ebrei che influenzano l'economia tedesca, i generali prussiani fedeli alla Repubblica, il sistema elettorale che lascia avanzare i comunisti, il lassismo dei costumi, causa del declino morale della nazione.
Il crollo della Borsa di New York nel novembre del '29 lancia un'ondata di disoccupazione in tutto il mondo. In Germania falliscono alcume banche, centinaia di migliaia di persone perdono il lavoro. Il disastro economico favorisce la destra radicale: nel settembre del '30 il Partito Nazionalsocialista salta dal 3 al 18% divenendo il secondo partito tedesco.

Röhm tra le sue camicie brune
Il ritorno del Vecchio Combattente
Durante la campagna elettorale le camicie brune hanno giocato un ruolo chiave spingendosi ad eliminare alcuni oppositori politici. Libere di praticare la lotta di stada le SA sono divenute un corpo autonomo. Né la polizia, né lo stesso partito sono in grado di controllarle. C'è bisogno di mettere ordine nelle SA e Hitler ha in mente la persona adatta, l'antico camerata Ernst Röhm. Nel 1930 Hitler lo nomina nuovamente Capo di Stato Maggiore e Röhm prende il primo piroscafo per la Germania.
Intanto Hitler si è dotato di una nuova milizia, è il suo servizio d'ordine personale, le Schutz-Staffeln o SS (Reparti di Difesa) guidate da un giovane di sua fiducia, Heinrich Himmler. Nelle grandi parate naziste le SS marciano fianco a fianco delle SA, ma i due corpi non potrebbero essere più diversi. Le SS sono l'elite della gioventù nazista: per entrare occorre superare un esame severissimo, viene escluso chi ha precedenti penali o gode di dubbia reputazione.È richiesta la purezza razziale e il loro codice di comportamento è estremamente rigido: queste guardie scelte devono avere una condotta ineccepibile nella vita privata e obbedire ciecamente ad Adolf Hitler. Le SA sono agli antipodi: la marea bruna è una milizia di massa fondata sull'attivismo. Accoglie uomini di tutti i tipi: operai, disoccupati, sottoproletari. Hitler li considera una truppa fanatica, un male necessario per assicurare la propria ascesa.

Edmund Haines, amante di Röhm
 

Le SA tra omosessualità e rifiuto della morale
Nel crepuscolo della Repubblica di Weimar le SA si distinguono per indisciplina. Ma c'è anche l'ostentato rifiuto della morale comune da parte dei loro capi, a partire da Röhm. Il capo delle SA impronta il suo movimento con un forte gruppo omosessuale, di persone a lui legate, al vertice del partito. Nei posti chiave delle milizie di Röhm ci sono uomini notoriamente omosessuali: uno di questi è il suo ex, Edmund Haines, da poco assolto per aver ucciso un compagno di bevute in una birreria. Fa carriera nelle SA anche Karl Ernst che in gioventù aveva fatto il buttafuori in alcuni locali gay di Berlino. La stampa antinazista non perde occasione per pubblicare vignette sul comando delle camicie brune. Sollecitato a prendere provvedimenti, Hitler risponde: Le SA non sono un ente morale per l'educazione di ragazze di buona famiglia, ma un'associazione di rudi combattenti. Hitler ovviamente sa più che bene che Röhm è omosessuale, che Röhm ha portato ai vertici delle camicie brune altri omosessuali. In questo momento il suo scopo è di tenere Röhm dalla sua parte e di usarlo come fedele alleato e collaboratore. È evidente che per Hitler, che Röhm sia omosessuale o meno è assolutamente irrilevante. Forte dell'appoggio di Hitler, Röhm risponde così alle numerose critiche che gli vengono rivolte: Non mi colloco tra le persone oneste e non ho nemmeno la pretesa di farne parte.
Vignetta della stampa antinazista sul reclutamento nelle SA
 Sotto l'abile guida di Röhm il numero di nuove reclute delle SA aumenta vertiginosamente, ma tra le SA serpeggia il malcontento. Hanno pagato un duro prezzo di sangue negli scontri di strada eppure ora che i nazisti hanno sempre più potere i posti di comando vanno solo ai politici o alle SS. A Berlino girano volantini anonimi che accusano Hitler di aver tradito il proletariato in camicia bruna. Ma per il Führer il traguardo del potere è ormai vicino
Nel 1932,  nonostante le faide intestine, il Partito Nazionalsocialista continua la sua avanzata. La dura crisi economica segna la fine dei partiti moderati e premia l'estrema destra. Alle elezioni del novembre del 1932 i nazisti ottengono il 33% dei voti. Molti grandi industriali chiedono la nomina d Hitler a cancelliere, ma il presidente Hindenburg gli preferisce il generale Kurt Von Schleichert. Nel tentativo di dividere il fronte nazista Schleichert offre a Gregor Strasser, l'antico avversario interno di Hitler, la poltrona di vicecancelliere. Strasser accetta, poi rinuncia: il governo ha le ore contate. All'inizio del '33 Schleichert si dimette, sono gli ultimi spasimi della Repubblica di Weimar. Il 30 gennaio del '33 Hindenburg affida a Hitler il cancellierato.

Röhm con Karl Ernst, ex buttafuori di locali gay berlinesi
 Il 27 febbraio un grande rogo avvolge il Parlamento tedesco. Il Primo Ministro prussiano Göring punta il dito sui comunisti. Il giorno seguente un decreto affida al governo poteri speciali per ristabilire l'ordine. In poche settimane una serie di provvedimenti smantellano il sistema repubblicano. Tutti i partiti, eccetto quello nazista, sono aboliti, i sindacati sciolti, la stampa è posta sotto il controllo statale, si cancella ogni forma di autonomia federale dei Länder.
Il 10 maggio un altro grande rogo: le SA saccheggiano le biblioteche universitarie e bruciano tutti i libri contrari all'ideologia di stato. Finiscono in fumo anche migliaia di volumi dell'Istituto di Scienze Sessuali di Berlino. Solo per caso Magnus Hirschfeld si salva perché si trova negli Stati Uniti dove resterà in esilio fino alla sua morte, due anni più tardi. Ricordo che Hirschfeld, allora noto negli ambienti gay come Zia Magnesia, aveva formulato il concetto per cui un omosessuale deve essere per sua natura effemminato, tesi poi ripresa nel dopoguerra dai movimenti gay di sinistra.
Röhm con Haines

Le SA e la seconda rivoluzione
Dopo il '33 la politica sessuale del Terzo Reich inizia a cambiare attraverso una serie di nuove leggi. Le norme hanno una serie di obbiettivi, tra cui il più importante è quello di far crescere la popolazione. Per i nazisti lo stato deve determinare la sfera sessuale degli individui. Ma questa politica non si fonda su un concetto di morale, tanto è vero che il nazismo entra in forte conflitto con la Chiesa. Ci si deve sposare presto, vengono vietati i bordelli, l'omosessualità esibita è punita. Chiaramente l'omosessuale effemminato è contrario all'ideologia dell'uomo nuovo. Ma Röhm, con i suoi amici omosessuali in uniforme, si sente ancora intoccabile: in un momento come quello lui è fondamentale per Hitler e la sua omosessualità appare come una cosa del tutto marginale. Nei primi mesi del '33 le SA sono ormai più di un milione, impegnate a dare il massimo sostegno al regime. A preoccupare i vertici del partito è soprattutto la loro carica visceralmente anticapitalista. Röhm è convinto che la rinascita della Germania debba passare necessariamente attraverso la soppressione della borghesia tedesca, che deve essere messa in disparte per lasciare spazio alle forze nuove, le milizie. Tra le SA circola uno slogan: Verrà presto in Germania il tempo della seconda rivoluzione che questa volta si abbatterà sui borghesi. In attesa di quel giorno le SA affilano i lunghi coltelli. Questa espressione nasce all'interno delle SA: c'è un canto di guerra che dice: noi affileremo i nostri lunghi coltelli sul marciapiede (che in tedesco si chiama "pietra del cittadino"), una dichiarazione di guerra al mondo aristocratico e ricco al potere.

Raduno delle SA
Röhm nel suo... ufficio

Le SA, un problema per capitalisti, borghesi e generali

Röhm con Himmler in secondo piano

Fondamentali per l'avvento del Terzo Reich, adesso le SA rappresentano un problema: i grandi industriali che hanno appoggiato l'ascesa di Hitler, vogliono la fine dei disordini di strada. I generali dell'esercito vogliono la destituzione di Röhm che ha proposto l'accorpamento di tutte le forze dello stato in un nuovo esercito nazista sotto il suo comando. Röhm alle sue camicie brune: È ormai tempo che la rivoluzione nazionale diventi una rivoluzione nazionale e socialista. Noi continueremo la nostra battaglia perché siamo i garanti incorruttibili della rivoluzione tedesca. Ma adesso che ha ottenuto il potere, Hitler non ha più bisogno di disordine, in altre parole, non ha più bisogno di Röhm e delle sue SA. Così Hitler: La rivoluzione non è una situazione permanente. Soffocherò con la forza ogni tentativo di turbare l'ordine attuale. Mi opporrò con estrema energia ad una seconda ondata rivoluzionaria perché produrrebbe solo caos. La svolta reazionaria è chiara: un tempo da lui profondamente odiati, adesso i grandi industriali tedeschi sostengono Hitler che deve reprimere la frazione di sinistra del suo partito, un tempo capeggiata da Strasser e adesso da Röhm, per avere il potere assoluto. Nei primi mesi di governo però Hitler non prende una decisione chiara sul destino delle camicie brune, le sue azioni sono contraddittorie: pubblicamente elogia l'operato di Röhm, rinnovandogli la sua piena amicizia, dall'altro lato lo fa spiare dalla Gestapo. Hitler in questo periodo è incerto, confuso. È possibile che in questo momento giochi un ruolo la loro vecchia amicizia e forse quel qualcosa di più. Inoltre lo sforzo del Führer è quello di mantenere un equilibrio fra i contendenti in modo da essere lui in ultima istanza colui che sceglie a favore di una posizione. Nell'aprile del '34 a Kiel Hitler si imbarca sulla Deutschland. A bordo dell'incrociatore incontra i capi militari Blomberg, Fritch e Reder. Con loro sigla un patto segreto: il completo appoggio dell'esercito in cambio della liquidazione delle SA.
 Contro Röhm tramano ora potenti nemici: Heinrich Himmler e il capo della Gestapo, Hermann Göring. Himmler e Göring incaricano i servizi segreti di raccogliere documenti contromettenti su Röhm da presentare al Führer al momento opportuno. Ci mettono dentro di tutto: registrazioni telefoniche, intercettazioni, voci che non si basano sulla sua omosessualità, ma che lasciano intendere che Röhm sta progettando di prendere il potere, un complotto contro Hitler, un complotto che non esiste. I dossier ovviamente sono falsi: Hitler tentenna, prende tempo. Il 5 di giugno il Führer incontra Röhm e gli chiede di farsi da parte. Röhm accetta: le SA andranno in licenza per un mese a partire dal primo di luglio. Lo stretto rapporto personale incide naturalmente sulla questione: Hitler si trova a dover buttare dalla finestra un suo caro vecchio compagno di lotta. Ma la situazione precipita: alla fine di giugno il vecchio presidente Hindenburg è prossimo alla fine, gravemente ammalato. La Presidenza della Repubblica è l'ultimo ostacolo che separa Hitler dal potere assoluto. Alla morte di Hindenburg non ci dovrà essere nessun altro presidente. Per portare a termine il suo piano, Hitler ha bisogno dell'appoggio dell'esercito: i generali vogliono la liquidazione delle SA e la testa di Röhm.
Röhm ad un raduno, Himmler lo osserva
La notte dei lunghi coltelli
Il 29 giugno i vertici delle SA si radunano in un albergo a Bad Wiessee. Röhm è già arrivato: il giorno seguente deve incontrare Hitler per discutere il futuro delle camicie brune. Queste andranno in licenza per un mese e ora si lasciano andare a canti e bevute (un indimenticabile affresco di questo momento ci è regalato da Luchino Visconti nel film La caduta degli dei dove si dà ampio spazio all'omosessulaità delle camicie brune). Hitler intanto è a Essen in visita alle acciaierie Krupp con il Ministro della Propaganda Joseph Goebbels. Da Berlino arriva un messaggio di Himmler: le SA sono scese in piazza gridando slogan contro il Führer. La sollevazione armata sarebbe questione di ore. La notizia è gonfiata ad arte e Hitler decide. Il suo aereo personale è già in volo verso Monaco. Una colonna di SS si ferma davanti all'albergo dove dormono i vertici delle SA: Hitler, pistola alla mano, irrompe nella stanza di Röhm. La leggenda vuole che Röhm sia a letto con il suo amante. Comunque esce dalla stanza con Hitler che lo dichiara in arresto per tradimento. Tutti i presenti, circa 200 uomini, vengono portati a Monaco e rinchiusi nel carcere di Stadelheim. Alcuni capi locali delle SA vengono immediatamente fucilati. Goebbels chiama Göring a Berlino comunicando la parola d'ordine: colibrì. Inizia la purga in tutta la Germania: le SS ripuliscono il paese da tutti gli avversari del nuovo regime. nelle caserme, nelle case, negli uffici ministeriali si spara a bruciapelo: per alcune ore regna il terrore in tutta la Germania.

Röhm con un ministro nel '33, poco prima della fine
L'intero stato maggiore delle SA e centinaia di camicie brune sono eliminate insieme al vecchio camerata Gregor Strasser, leader della sinistra nazista, il generale Von Schleichert, ex- cancelliere, il leader dell'azione cattolica Erich Klausener, Edgard Jung e Herbert Von Bose, esponenti del fronte conservatore, infine Gustav Von Kahr che 10 anni prima aveva fatto fallire il putsch della birreria. Röhm è ancora rinchiuso nel carcere di Monaco: nel pomeriggio del 1° luglio 1934 due SS entrano nella sua cella e gli sparano. Le ultime parole di Röhm saranno: Mein Führer, mein Führer! avendo capito che lo aveva sacrificato. Gli avevano lasciato una pistola con un colpo dicendogli di spararsi e lui risponde: No, sparatemi voi! Le esecuzioni continuano fino all'alba del 2 luglio: la notte dei lunghi coltelli è finita e la svolta reazionaria di Hitler è compiuta. Si cercherà in tutti i modi di far dimenticare il vecchio camerata, addirittura limando il suo nome dai coltelli delle SA. Le camicie brune rimarrano, ma solo come accessorio scenografico delle grandi parate. Un mese più tardi, alla morte di Hindenburg, un plebiscito affida a Hitler la doppia carica di Presidente e Cancelliere.
Röhm (secondo da destra) e Ernst (primo a sinistra) sfilano davanti alle SA

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